martedì 17 gennaio 2012

Gli uomini di ora non nacquero per primi, ma sono di una seconda generazione: d'apprima infatti furono fatti perire, essendo insolenti, e fecero cose sacrileghe; nè infatti osservavano i giuramenti nè accoglievano gli ospiti nè rispettavano i supplici; contro di loro avvenne così una grande disgrazia. La terra diede alla luce molta acqua e si generarono grandi acquazzoni, i fiumi scesero più violenti e il mare salì molto (di livello), ciò distrusse tutti. Solo Deucalione rimase l'unico nella seconda generazione a causa della saggezza e della pietà. Gli successe questa salvezza: dopo aver fatto salire i figli e la moglie su una grande arca, si imbarcò: mentre si imbarcava avanzarono animali di ogni genere; egli li accolse tutti. E tutti navigarono nell'arca verso ciò che l'acqua dominava. In seguito nella regione nella quale giunse, nacque una grande voragine e l'universo ricevette acqua.

La Gran Bretagna-Strabone

La parte più grande dell'isola è pianeggiante e boscosa, fra i terreni ci sono molte colline, ha frumento, animali da pascolo, oro, argento e ferro; da essa si ottengono queste cose e cuoio, schiavi e cani idonei alla caccia. I Celti hanno bisogno di queste cose e degli indigeni per le guerre. Fra i Celti gli uomini sono più alti e meno biondi di capelli, ma più frivoli nei corpi. Un segno della statura: abbiamo visto infatti che coloro che sono ancora fanciulli superano di mezzo piede coloro che qui a Roma sono i più alti, coloro che hanno i piedi storti superano in altre cose coloro che sono ben strutturati (non) per costituzione. Le usanze conformi ai Celti sono ingenue e piuttosto barbare, tanto che coloro che sono ricchi di latte non preparano formaggio per inesperienza, e ono inesperti di giardini e di altre cose riguardanti l'agricoltura.

Attacco ateniese all'isola di Citera-Tucidide

Gli Ateniesi nella stessa estate, dopo aver condotto da Mileto altri uomini fra gli alleati, intrapresero una spedizione militare contro Citera con 60 navi, 2000 opliti e pochi cavalieri: erano a capo dell'esercito Nicia, figlio di Nicerate, Nicastrato, figlio di Dicitrefe e Autocle, figlio di Tolmeo. Citera è un'isola situata vicino a Sparta e prso Malea: gli Spartani sono fra colore che vi stanno attorno (confinanti), così il magistrato di Citera (mandato) da Sparta stette in quel luogo un anno, e inviava sempre una guarnigione di opliti vhe attuavano l'incarico  con molta cura. Essi avevano un luogo d'approdo per le navi (provenienti) dall'Egitto e dalla Libia ed i briganti affliggevano insieme di meno Sparta dal mare, la quale era solamente l'unica ad essere saccheggiata.

Manovre durante la guerra del Peloponneso-Tucidide

Gli abitanti di Mitilene, durante lo stesso periodo in cui gli Spartani erano presso Istmo, intrapresero una spedizione militare insieme a truppe ausiliari contro Metimna poichè li aveva traditi; dopo aver attaccato la città, non andando per il meglio in quanto subirono un attacco, si diressero verso Antisse, Pirrea ed Ereso. Allora gli abitanti di Mitemna, poichè essi tornavano indietro, portarono guerra ad Antissa: e dopo che si verificò una sortita, poichè furono colpiti dagli abitanti di Antissa e da truppe mercenarie, molti morirono e quelli che resistevano si ritirarono con rapidità. Gli Ateniesi, venendo a sapere queste cose, (ovvero) che gli abitanti di Mitilene erano padroni della regione e che i loro soldati non erano sufficienti a respingerli, inviarono, ormai verso l'autunno, a comandare il generale Pachite, figlio di Epicuro, e mille dei loro opliti.

Gli inizi della guerra tra Romani e Cartaginesi-Polibio

Alcuni tra coloro che hanno esposto le azioni di guerra al tempo di Annibale, desiderando mostrare i motivi per i quali la guerra, che era stata proclamata, si intraprese fra i Romani e i Cartaginesi, per prima cosa mostrarono l'assedio di Sagunto da parte dei Cartaginesi, in secondo luogo la loro traversata del fiume Ebro contro i trattati di chi era designeto presso gli abitanti; io potrei dire che questi sono stati gli inizi della guerra, ma potrei non aver ammesso per nulla le cause. C'è bisogno di molto: se un tale non dicesse che il passaggio di Alessandro verso l'Asia è stato l'inizio della guerra contro i Pezzirni e lo sbarco di Antiloco nella Demetriade, l'inizio di quella contro i Romani, tra queste nessuna delle due sarebbe nè vera nè probabile.

Il re Antigono manda un messaggero al filosofo Zenone-Diogene Laerzio

Il re Antigono saluta il filosofo Zenone: "Io penso di essere avanti rispetto alla tua vita per fortuna e per gloria, ma resto indietro per quanto riguarda la dialettica e l'educazione e per la completa felicità che tu hai conquistato. Perciò io ho deciso che tu sei invitato a venire presso di me, convinto che tu non mi dirai di no per questa richiesta. Dunque cerca in tutti i modi di unirti a me, tenendo a mente che non sarai solo il mio educatore, ma di tutti quanti i Macedoni insieme. Infatti è illustre colui che educa il capo dei Macedoni e conduce alla virtù e prepara al coraggio i sudditi. Infatti a tale principe sono uguali quelli che sono al di sotto dei sudditi."

Teseo e Arianna-Apollodoro

Teseo fu scelto come terzo tributo per il Minotauro, come, si racconta, lui stesso si propose spontaneamente. Avendo la nave una vela nera, Egeo ordinò al fanciullo, qualora fosse tornato indietro vivo, di stendere sulla nave delle vele bianche. Quando giunse a Creta, Arianna, la figlia di Minosse, si innamorò di lui, gli promise di cooperare, se fosse d'accordo d'averla in moglie dopo averla condotta ad Atene. Dopo che Tese lo promise con dei giuramenti, gli chiese di rivelargli l'uscita del labirinto di Dedalo. Dopo che fu promesso ciò, diede a Teseo che entrava, un filo di lino: Teseo dopo averlo legato alla porta lo tese dietro di sè e si affrettò. Dopo aver sorpreso il Minotauro sulla porta più remota del labirinto, lo uccise percuotendolo con pugni e uscì tirando il filo della direzione contraria. E durante la notte giunse insieme ad Arianna e ai fanciulli verso Nasso. Lì Dioniso, essendosi innamorato di Arianna, la rapì. E Teseo, rattristandosi per Arianna mentre navigava verso terra si dimenticò di innalzare sulla nave le vele bianche. Egeo, dopo aver visto dall'acropoli che la nave aveva una vela nera, avendo creduto ch Teseo fosse morto, morì dopo essersi gettato dall'acropoli. Teseo eredito il potere degli Ateniesi.

La Lucania-Strabone

La Lucania si trova fra la costa tirrenica e quella della Sicilia, a una parte da Silaride fino a Lao, dall'altra da Mataponto fino a Turi: ungo la terra ferma, dai Sanniti fino all'istmo che va da Turi verso Cherillo, vicino Lao: l'istmo e lungo 300 stadi. Sopra di essi i Calabresi sono coloro che abitano la penisola; all'interno di essa si estende un'altra penisola che ha un istmo che va da Squillade fino al golfo di Ipponio. Il popolo viene cosi denominato dai lucani: li chiamamno Calabresi traditori: si ribellarono, come dicono, ad essi quando prima governavano coloro che per sfrenatezza agivano liberamente; Dione prese le armi contro Dionigi e coinvolse tutti contro tutti. Raccontiamo queste cose riguardo i Lucani e i Calabresi.

lunedì 16 gennaio 2012

All'arrivo di Annibale i Romani inviano truppe in Spagna e in Africa-Polibio

Nel frattempo che questi erano impegnati nell'arruolamento dei soldati e in altri preparativi, si affrettarono per condurre, alla fine, coloro che prima era scelto di mandare in Gallia. Dunque fortificarono le città efficacemente, ordinarono ai coloni,  di stabilirsi lì entro 30 giorni essendo circa 6000 per ciascuna città,: di queste città, ne fondarono una su questo lato del fiume Po', avendola chiamata Piacenza, un'altra sull'alto lato, avendola chiamata Cremona. Essendo ormai sistemati questi, i Boi, chiamati Galli, minando da tempo l'accordo cn i Romani, ma non avendo allora 'occasione, incitati dagli inviati e avendo fiducia nell'arrivo dei Cartaginesi, defezionarono dai Romani.

Scipione si commuove sulle rovine di Cartagine-Polibio

Si dice che Scipione, vedendo dall'alto che la città era finita completamente verso la distruzione finale, abbia pianto, e divenne chiaro che si lamentava per i nemici: essendo divenuto saggio (avendo a lungo riflettuto fra se) e avendo compreso che occorre che città, popoli, e interi imperi cambino, come gli uomoni, il destino, e che Troia, città un tempo fortunata, subì ciò, lo subì quella (l'impero) degli Assiri, dei Medi e dei Persiani, diventato in quei tempi una grandissima autorità, e a quello dei Macedoni, dopo aver brillato poco fa, e sia volendolo, sia poichè un discorso gli sfuggiva disse: "Ci sarà un giorno in cui Ilio sacra andrà in rovina, e Priamo e il popolo valoroso dalla bella lancia".
Dicono che dopo che Polibio gli chiese con schiettezza (era infatti suo maestro) cosa quel discorso significasse disse che aveva evitato di nominare la patria con certezza, per la quale dunque aveva paura dopo aver considerato le cose umane. Lo stesso Polibio scrisse queste cose dopo averle ascoltate.